Un’immensa cascata, la forza
impetuosa purificatrice nettante dell’acqua, il bianco assoluto abbagliante.
Il primo fotogramma è il cuore
magico e il messaggio ideologico del film.
La telecamera zoomma su un Uomo
immenso, anch’egli candido, lo sguardo fisso su una chiara astronave che si
solleva lentamente. L’Uomo beve da una sfera un liquido rosso luccicante.
Quindi sullo schermo appare la via che il liquido percorre all’interno del
corpo dell’UOMO.
Ciò che viene distrutto per
primo: l’elica del D N A
Infine ogni parte interna del suo
corpo va in pezzi. Morente, l’UOMO precipita nelle acque turbolente della
cascata.
E’ il PRIMO UOMO
Distrutto da Quelli che l’hanno
creato. Nessuna etica, nessuno scopo. Solo odio. O altro?
L’intreccio filmico muove dal
ritrovamento, in siti assolutamente distanti tra loro e nello spazio e nel
tempo, di iscrizioni rupestri: ritraggono uomini enormi a braccia levate verso piccole
sfere. “I Padri dell’Umanità ci stanno chiamando. Vogliono che andiamo da
loro”.
La fede nell’esistenza di Dio
Creatore o l’alternativa scientifica della teoria darwiniana vengono negate in toto.
Un anziano magnate appassionato
di …sapere.. o ... di immortalità, appronta un’astronave di specialisti.
L’equipaggio conta 17 esperti.
Oltre ad un Robot.
Questi, unico desto, trascorre il
tempo del lungo viaggio imparando le lingue e assimilando dalla tv i
comportamenti umani. Un clone desideroso di umanità?!?!
Il film rimanda spesso a citazioni
già viste in Blade Runner: nella
stessa maniera é proprio al Robot/Replicante, riproduzione perfetta e
perfezionata dell’essere umano, ancorché priva –“purificata” e al di sopra-
delle debolezze dei sentimenti e delle emozioni, che vengono affidati e l’intervento salvifico finale del superstite
e le più intense e significative frasi del film:
“Gli esseri umani si sentono al
sicuro solo se interagiscono con i loro simili”
“Il respiro…una fiamma contenuta.
Dispensa calore per tutti i viventi, regala
energia ai meritevoli”.
Per il resto, purtroppo il film non
cela il declino dell’ormai annoso Ridley Scott, insieme al momento personale
davvero difficile.
L’interpretazione etica proposta
potrebbe essere duplice:
Positiva - I Creatori decidono di
distruggere la propria Creatura Uomo, perché troppo perfetta, più capace e
superiore di essi stessi.
Negativa - La fame di conoscenza
di ulissiana memoria porta alla dannazione, sua inevitabile conseguenza.
Oppure, un suggerimento/monito a
tutti noi:
Non permettiamo che la Terra degli Uomini divenga questo:
”Non c’è niente nel
deserto e nessuno ha bisogno di niente”
.
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