sabato 3 marzo 2018

Accadde oggi: la strage di Balvano,il più grave disastro ferroviario in Italia6

 Italia, anno 1944. La guerra è in pieno svolgimento, gli alleati stanno liberando il sud dalle truppe tedesche. La popolazione è stremata, fame e miseria dilagano e si sommano ai lutti ed agli orrori di una guerra disastrosa. Dalle città molte persone si spostano verso le campagne per trovar un po' di cibo da acquistare tramite il baratto.

Il pomeriggio  del 2 marzo il treno passeggeri n 8015 parte da Napoli per raggiungere Potenza. Le carrozze sono stracolme e centinaia di persone non vi trovano posto. Ma sta per partire, sempre diretto a Potenza , un treno merci , il treno n 8017. Il treno viene preso d'assalto e in breve i vagoni si riempiono di passeggeri che , comunque, avevano pagato  il biglietto. Le condizioni dei viaggiatori sono pessime , stipati in vagoni merci per affrontare un lungo viaggio verso Potenza con temperature prossime allo 0.

Il percorso è pianeggiante fino a Battipaglia, dove , peraltro, termina la tratta elettrificata, poi il convoglio dovrà inerpicarsi  verso Potenza attraversando numerose gallerie. Al treno vengono aggiunti altri vagoni e la locomotiva elettrica viene sostituita da due locomotive a vapore una con la guida a destra l l' altra con la guida a sinistra; i due macchinisti non possono comunicare neppure visivamente. In questo momento il treno  è composto da 48 vagoni sui quali sono stipati oltre 600 passeggeri, ed è lungo circa 500 metri.  L'andatura è lentissima, quasi a passo d' uomo. Il convoglio viaggia in salita e pesa oltre 570 tonnellate.

Siamo già verso le 2 di notte il treno passa per Balvano, un piccolo centro oggi in  provincia di Potenza, poco dopo imbocca la Galleria delle Armi, la più lunga dell'intero tragitto. La gente che è sul convoglio dorme.
Poco prima, in senso opposto , nella stessa galleria , era transitato un altro treno a vapore che aveva rilasciato nel  tunnel  una densa nuvola di fumo velenoso.

Non appena il treno 8015 imbocca la galleria, il macchinista della locomotiva di testa , considerata la bassissima velocità e la presenza di fumi nocivi, decide di fermare il convoglio e di uscire dal tunnel in retromarcia.Nello stesso istante,  il macchinista della seconda locomotiva crede che il treno stia scivolando indietro e aumenta la potenza della macchina spingendola in avanti.

Non solo: il frenatore di coda, credendo anch'egli che il treno stia scivolando , aziona il freno ed inchioda il treno dentro la galleria satura di gas velenosi. Il gas delle due locomotive del treno 8015 cui si somma quello del treno appena transitato

Corriere della Sera , 6/3/1944
Il risultato è agghiacciante, più di 500 persone (alcuni parlarono di 600) perdono la vita. I soccorsi arrivarono verso le 5 del mattino , due ore dopo il disastro. Il treno venne trainato fino alla stazione di Balvano e le salme furono adagiate sulle banchine. La milizia alleata propose di bruciare le vittime, ma un abitante del paese suggerisce di metterli in una fossa comune , scavata in un appezzamento di sua proprietá ubicato dietro il muro del cimitero.

I corpi, senza bare e senza funerali, vennero ricoperti di calce e di terra e nessuna croce venne posta sul luogo.

Nessun quotidiano nazionale diede subito la notizia che venne pubblicata  dal Corriere della Sera tre giorni dopo (il 6 marzo) relegandola in un trafiletto in prima, che riprendeva una  agenzia portoghese e mescolandola ad un' altra notizia sull' approvvigionamento dell'acqua a Napoli Nell'oblio più totale, le milizie angloamericane svolsero una indagine che si concluse senza l' individuazione di un colpevole, dando la colpa alla cattiva qualità del carbone. Solo nel 1956 il mensile Panorama pubblicò un articolo sulla tragedia spiegando anche il motivo del suo occultamento: il governo aveva deciso di nascondere tutto, in quanto in un periodo drammatico come quello della guerra, la notizia avrebbe potuto demoralizzare il giá provato popolo italiano!!!

Si aggiunga che le vittime furono considerate, in un primo momento , dei viaggiatori di frodo quindi non meritevoli di sentimenti di pietà in un'epoca in cui gente innocente moriva sotto le bombe. Insomma se l' erano cercata!

Solo più tardi si appurò che molti  passeggeri di quel treno avevano invece pagato il biglietto e questo condusse alla concessione di un misero indennizzo ai familiari.

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