mercoledì 10 febbraio 2010

5. Margarita


Margarita 4 Febbraio 2010

L’ammiraglio, navigando a ponente della costa di Paria,
si allontanava sempre più in direzione nordovest
perché la calma e le correnti lo spingevano verso quel lato;

in modo che Mercoledì 15 Agosto lasciò il Capo,
che chiamò delle Conchiglie, a mezzogiorno,
e l’isola di Margarita a ponente a cui pose questo nome
forse per ispirazione divina, perché insieme a quest’isola
c’è quella di Cubagua da cui abbiamo preso una infinità di perle…”.


Hernando Colon (figlio di Cristoforo Colombo )

*****


Immaginate una casa sotto una collina, una collina selvaggia, una casa costruita con fango e legno, con tante piante di bouganvilles dal rosa al viola, con palme da cocco, una piscina con il tobogan con una piccola isoletta con una palmetta nel mezzo, una stanza con una persiana che si apre completamente e ti trovi fuori, e di fronte: il mare dei Caraibi che qui si chiama mar Caribe che per me vuol dire: scoperta, pirati, tesori, stupore, avventure, soprusi, misteri.


Ebbene, eccomi qui.

Sono di quelle situazioni in cui mi ritrovo ogni tanto perché ho dei cari amici che mi invitano.In questo caso, si tratta di Maria Mercedes, conosciuta nel “76.Siamo partite stamattina da Caracas con l’aereo, linea Rutaca, 45 minuti ed eccoci qui. L’aereo pieno di Chavisti con maglietta rossa, infatti oggi è "fiesta nacionàl", l’anniversario del golpe fatto da Chavez contro il governo di Carlos Andrès nel 1992, non solo ma in questi giorni a Margarita si svolge la serie del Caribe, un importantissimo campionato di baseball a cui partecipano tanti paesi dell’area dei Caraibi, per cui sull’aereo c’erano tanti tifosi perché qui, il baseball, è lo sport nazionale.


Nella mia valigia c’erano: un barattolo di pesto fatto da me, due pacchetti di pasta De Cecco: linguine n 5, parmigiano e pecorino portato dall’Italia, una bottiglietta di olio Planeta appena fatto, origano di Menfi. Quindi appena arrivati nella casa dei parenti di Maria Mercedes mi sono messa a cucinare, infatti tutti si aspettavano la mia “ esquisita pasta con pesto” fatta da una Italiana.


A parte ho anche preparato delle olive conzate e dei pomodori sbucciati e conditi con olio, origano e basilico. Il momento di servirla, come sempre è stato drammatico perché i venezolani, riguardo al cibo sono abbastanza anarchici ed arrivano quando ne hanno voglia e noi italiani sappiamo bene che la pasta fredda è uno schifo, e quindi a me è venuta una specie di ansia perché avevo paura che non arrivassero a tempo. Invece è andata bene. La pasta buona e condita anche con patate e fagiolini, proprio alla Genovese.


Dopo colazione dopo vari ed inutili tentativi di collegarmi ad Internet, mi sono coricata nella mia stanza, sotto un ventilatore bianco e vista al mare dei Caraibi, pensavo che forse da lontano avrei visto arrivare misteriose navi.
Ed invece, mi sono addormentata quasi subito.


(alessandra vassallo)


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1 commento:

Anonimo ha detto...

Alessandra come promesso ho letto finalmente il tuo diario ed è proprio bello seguirti nei tuoi spostamenti e condividere le tue avventure venezuelane.
un caro saluto da roma
ursula