domenica 14 febbraio 2010

6. Ancora Margarita


Domani torno a Caracas, i giorni sono trascorsi velocissimi. Io sto in un posto che si chiama Los ranchos de Chana, ed è una montagnola su cui hanno costruito diverse case per ricchi, super esclusive, che per mantenerle costa un casino.

Quando i proprietari non sono qui, ci vivono le persone di servizio ed i custodi. Le case sono tutte aperte e veramente molto belle senza essere apparentemente di lusso. Rancho vuol dire: baracca. La mia giornata consiste in: svegliarmi molto presto, tipo alle 5, aprire le persiane ed ancora ci sono le stelle, e poi, poco a poco, dal mio letto, vedere come arriva l’alba. Per esempio stamattina ho visto nell’oscurità qualcosa di rosa, però molto pallido e poi il cielo ha cominciato a diventare azzurro, però il rosso è rimasto e si è trasformato in rosa. Gli uccelli si sono risvegliati ed i pappagalli hanno cominciato i loro voli.

Poi mi sono andata a fare un caffè e gli altri dormivano, mi sono seduta su una terrazza da cui si vede il mare e la vegetazione che scende fino a sotto, e col mio computer mi sono collegata ad Internet per leggere la posta. Siccome qui non c’è segnale, il proprietario della casa ha comprato il segnale di un satellite e quindi riesco a collegarmi.

Verso le 8 si è svegliata Maria Mercedes ed ho preparato il desayuno ( prima colazione) : tonno sminuzzato con pomodoro origano, olio e qualche fogliolina di menta e di basilico, arepa che sono delle pagnotte fatte con la farina di mais, qualche pezzetto di avocado, caffè.Verso le 11, un bagno in piscina da sola e a leggere il libro Viaggio in Sicilia di Dumas, tra un bagno e l’altro perché fa molto caldo. E poi mi sono messa a disegnare. Pranzo: risotto con un sacco di verdure, tutte quelle che restavano in frigo, squisito.

Ho pensato che a me di essere ricchissima non me ne frega niente. Della natura ne posso godere gratis quando voglio ed è quello che più mi interessa.In fondo fare sempre questa vita neanche mi piace, ogni tanto è bello immergermi in questa dimensione. Ma non per tanto tempo. Mi annoia. Preferisco l’attività e la gente normale.Di pomeriggio alla televisione trasmettevano il programma di Chavez Alò presidente, che dura molte ore.

Chavez, sempre rigorosamente con maglietta rossa, va in vari posti del Venezuela e conversa con i cittadini, canta, beve il caffè. A parte tutto: ma non è logico che una parte del popolo che non aveva mai avuto niente, che non poteva neanche andare dal medico ed altro, dico, non è logico che se arriva uno che offre loro paternità, medici gratis, mezzi di trasporto gratis per gli anziani, benzina a 50 centesimi il pieno, lo adorano e lo votano? Sarebbe assurdo se così non fosse. Io ancora non so definire Chavez preferisco non prendere drastiche posizioni, preferisco, con coscienza e decisione, la via di mezzo, le cose andavano malissimo prima di Chavez e vanno male anche adesso.

La natura se ne frega di Chavez e dell’opposizione e continua con il suo ciclo e con il suo alternarsi di giorno e notte. Forse è una posizione molto qualunquista, però è quello che sento.

(alessandra vassallo)


2 commenti:

Anonimo ha detto...

non ho capito, finisc quì?

Lucia

Anonimo ha detto...

Ti capisco. E' sempre molto complicato giudicare un governo. Ed è anche molto complicato, per un governo, soddisfare tutti.E poi ci sono anche le interferenze (mentali) culturali e ideologiche che spesso fanno vedere cose forse diverse da come sono nella realtà.
Forse un metodo per giudicare un "governante" è capire se è leale ed onesto. Poi , se si circonda di tecnici capaci, le cose vengno da sole-

grazie per i racconti

Lillo