martedì 5 gennaio 2010

(11) il commissario Cardascio e lo spillone insanguinato



CAPITOLO XI

Villa Bonanno

Cosa pensavate, che qui non piovesse mai? No, piove, piove. Capita che ci siano annate che manco a sparargli alle nuvole, altre, invece, che non la finisce più. Non lo so, è ancora presto per dirlo come andrà quest’anno. Siamo appena ad ottobre, che volete che vi dica. Intanto, godetevela questa frescura. Ah, si respira. Veramente una delizia. La mia reazione vi sembra eccessiva? Può apparire così, non ve ne faccio una colpa. Del resto siete qui solo di passaggio, che ne potete sapere. Per vostra informazione, comunque, tengo a precisarvi che la mia reazione non era ne’ eccessiva, ne’ spropositata. Vi spiego. Qui il caldo, quello serio, comincia a maggio. Chiaro? A maggio. E non la smette più almeno fino a tutto settembre, quando non continua anche per la prima metà di ottobre. Ve li siete fatti bene i conti? Esatto! Sono fra i cinque e i sei mesi, la metà esatta dell’anno. Vi pare poco? Dovete provarlo il nostro caldo per capire. E già che ci siete, levatevi dalla testa che bastino pochi giorni, fossero pure i giorni più caldi dell’estate. No, no, sarebbe troppo facile. Dovete farveli tutti i cinque o sei mesi della nostra estate. Arrivate a fine agosto, arrivate a settembre. E ancora non finisce. Cominciate a chiedervi se davvero finirà. Solo allora avrete capito. Forse.

Comunque, non è poi una gran pioggia, quindi possiamo pure camminare. Dovreste esserci abituati voi che non siete di qui, o no?

Dunque, Cardascio è chiuso nel suo ufficio e per il momento lasciamolo lì. Si è capito che è un tipo testardo. Le parole di quel funzionario della sovraintendenza le abbiamo sentite tutti bene, no? E nonostante ciò, lui che fa? sono due giorni che legge cartacce.

Lasciamolo stare, e concediamoci una pausa. Del resto siamo proprio dentro il cuore del centro storico. Quale migliore occasione per fare una visita ai nostri splendidi monumenti? Il Palazzo dei Normanni, ha appena chiuso. La Cattedrale, a quest’ora non si può visitare perchè c’è la messa. La Galleria di palazzo Abatellis e il Museo Salinas, chiusi per lavori. Dovete chiedere altro? Ho l’impressione che abbiate preso un po’ troppo sul serio le mie parole. Rilassatevi. Che modo è mai questo di visitare una città come se fosse una cosa da consumare? La chiesa tale, fatto; il palazzo tal’altro, fatto. Per cose del genere c’è il city tour. Chi vuole approfittarne, faccia liberamente. Io non trattengo nessuno. Gli altri, se avete la compiacenza di seguirmi.

Allora, siamo appena passati sotto Porta Nuova. Sì non è male e non dico altro perché non vorrei che qualcuno si mettesse in testa che questa, in fondo, sia una guida turistica di Palermo, travestita da giallo. Le cose non stanno affatto così.

Avete di fronte la Villa Bonanno. Bella vero? Anche se il sole è tramontato da un bel pezzo, la sua figura la fa lo stesso. Ah, per inciso, la Questura sta proprio da quella parte. Alle nostre spalle c’è il Palazzo Reale e, lì in fondo, la Cattedrale e il palazzo dell’arcivescovo. Visto che siamo qui, entriamo qualche minuto nel giardino? Che ne dite?

- E dai non fare così. Te l’avevamo detto tutti che non ci dovevi fare conto.

Quelli sposati sono i peggiori.

- Io non gli avevo chiesto niente. Ci mancherebbe, la famiglia è la famiglia. Mica gli chiedevo di venirsene a stare con me? E dove poi? A combattere pure lui con quella stolida di mia madre?

- Però, ti sei lasciato prendere troppo e questo è male.

- Specialmente con uno sposato. I peggiori sono quelli!

- Ma che ci posso fare? Sono fatto così. Io non ci riesco a fare solo quelle cose, mi affeziono.

- E pigliati un cane allora, che quelli non te ne dicono minchiate. Qualche osso e ti sono fedeli per tutta la vita, quelli.

C’è un po’ di buio, è vero. Ma, questa volta per onestà bisogna dire che non è colpa del Comune. L’illuminazione ci sarebbe, ma come potete vedere alcuni lampioni sono rotti. I soliti vandali direte voi. Non proprio. Oggi, poi è paradiso. Dovevate venirci venti o trenta anni fa. Buio totale. E l’illuminazione c’era anche allora. Solo che i lampioni erano tutti rotti, proprio tutti. E che folla di gente allora! Non questi quattro gatti che potete vedere intorno alla fontana. Decine e decine. No, non venivano a prendere il fresco. Qua, si radunavano i froci, pardon gli omossessuali di Palermo. Almeno questo era uno dei posti più frequentati.

- Ma l’hai visto a quello?

- Sì, perché? Che c’ha di speciale?

- Come che c’ha di speciale? ma sei orbo? Non l’hai visto che culo che ha? Provincia fa, provincia imperiale però!

- Sì, sì, ho visto. Sempre di palato troppo fino sei. Sarà un buzzurro, che vuoi che sia. Lo vedi come si muove e come guarda a tutti negli occhi? Ci posso scommettere: o pullo o sbirro. Non ci scappa.

- Datti una calmata, datti. Tranquillo, non ce n’è gente a teatro stasera. Ti metti a recitare per me che ti conosco da una vita?

Per cortesia, evitiamo di farci notare. Vi avevo detto chiaro e tondo che non era una gita turistica. Chi non l’avesse ancora capito è pregato caldamente di lasciare perdere. Questo vale pure per quelli, se ce ne sono, che si fanno scrupoli a farsi vedere in posti come questi. Ce n’è? Ah, meno male. Temevo di sì. Anche se, alla fin fine, mi sarebbe pure piaciuto che ce ne fosse qualcuno, ve lo confesso. Non credo che sia una caratteristica nostra, intendo dire di Palermo. Dappertutto non c’è mai una città e una sola, ma tante città che neppure si conoscono fra loro. D’accordo, sono banalità. Lo riconosco, ma siete proprio certi che lo siano in generale? Ecco, che ci risiamo! Guardate, io davvero non ne posso più di cautele e di distinguo. Di dare ragione a tutti perché la verità non esiste e nessuno può pretendere di averla tutta per se’. Perché alla fine, a poco a poco, è come se mi sentissi mancare l’aria. Sicuro, pure in mezzo a quelli che diciamo di essere di sinistra. Infatti che facciamo? Ci frequentiamo, andiamo al cinema, ci mangiamo una pizza e amen. Ci hanno pure tolto il gusto di discutere e di ragionare. Ci avete fatto caso? Qualcuno comincia a discutere e subito tutti gli altri dietro: sì, sì è vero…Guarda quello fa proprio schifo per quanto è servile. Non si accorge di essere ridicolo? Ah, ieri ne L’amaca di Serra…ti passa il piacere, ti passa. Non ci avete fatto caso? Ah, scusate allora, continuiamo.

- Non ci dormo più mi devi credere.

- E come non ti capisco? Con quello che è successo, chiunque al posto tuo…

- Io non gli avevo chiesto niente. Ci mancherebbe, la famiglia è la famiglia.

- Minchia che pacco che si ritrova. Dai ammettilo…..

- Ma che devo fare? Mi vergogno pure a fartela questa domanda. Ti pare che non lo capisco che queste non sono cose da chiedere ad un amico?

- Lascialo perdere, tanto lo sai quanti ce n’è di quelli, pure meglio di lui ne trovi. Non faccio per vantarmi, lo sai, ma l’altro giorno….

- Che vuoi che ti dica; lo sai pure tu che sono cose troppo delicate per azzardare qualunque consiglio. Ma, se stai davvero così male, qualche cosa la devi fare. Non puoi ridurti così…

- Sì va bene, vuoi che ti dico che non l’ho mai visto un pacco come quello? Va bene. Si mai ne ho visto uno così…ih,ih,ih….

Cerchiamo di non essere indiscreti, per cortesia. Non siamo mica allo zoo e vi ricordo che non siete più bambini che possono permettersi di stare a fissare la gente come se fossero marziani. Vi avverto, inoltre, che corrette il rischio di essere equivocati. Quindi, se poi qualcuno vi strizza l’occhio o magari fa di peggio, si fa per dire, non venite a lamentarvene con me. Per quanto mi riguarda la nostra visita finisce qui.

Ma, che c’avete da confabulare come comari? Chi indica quello lì? Io con questo buio non riesco a vedere bene. Ah, dice che quello lì è Cicciuzzo, il cameriere dell’Hotel Mozart? Bella scoperta! io l’avevo riconosciuto da un pezzo.

(Accì)


fine della 11^ puntata
vai alla puntata precedente
vai alla puntata successiva
vai alla 1^ puntata


ogni rifermento a fatti realmente accaduti
o a persone realmente esistite o esistenti
è puramente casuale...

le puntate del giallo ogni Mercoledì ed ogni Sabato su questo blog

Nessun commento: