sabato 20 febbraio 2010

7. Caracas


E’ la capitale del Venezuela, anzi, della republica Bolivariana de Venezuela. Il Nome Caracas viene dalle varie tribù di Indios che abitavano questa terra quando arrivarono ” i conquistadores”. Si diceva che in Venezuela,” proprio nella la zona centro nord delle sue coste e montagne ,esisteva un luogo dove la fertilità del terreno, la mitezza del clima, la ricchezza dei suoi torrenti e la meraviglia della sua natura producevano un desiderio di conquista.”


Questa zona è Caracas . Stamattina alle 6 sono andata a fare yoga nel Parco del Este, vicino a casa mia, insieme a degli amici. Mentre ero coricata per terra cercando di capire dove fosse il piede e dove il mio braccio, ho deciso invece di guardare il cielo. A quell’ora passavano una infinità di pappagalli, di tutti i tipi, da quelli piccolini (perico cara sucia*) alle guacamayas** che sono quelli grandi e colorati.


Da sotto in su vedevo i rami degli alberi e i pappagalli posarsi su di essi. Poi me ne sono andata a prendere il caffè da Arabica che è un bar dove preparano la prima colazione. Lì mi sono incontrata con Angela e Francesco. Il piatto tipico è il “pabellon criollo” che consiste in: platano
(banana grande) fritto, fagioli neri, carne sminuzzata e con varie spezie, e l’arepa che è di mais. E’ squisito. E insieme, un frullato di papaya o di ananas.


Questo bar è un centro dell’oligarchia venezuelana, si riuniscono lì e passano il tempo a criticare tutto quello che fa Chavez, a rimpiangere i vecchi tempi quando avevano tutto quello che volevano ed il petrolio correva a fiumi e si trasformava nelle loro tasche in ricchezze enormi. Ma anche adesso I Chavisti e gli oligarchi fanno "negocios" tra di loro. Guadagnano un sacco di soldi e la corruzzione è spaventosa.


Invece, il Parco del Est, a pochi metri di distanza, adesso è il parco del pueblo, alla portata di tutti, l’ingresso è gratis, e la mattina ci vanno tantissime persone a correre o a fare ginnastica, o yoga, o thai chi. Qui si vive sempre con queste contraddizioni. L’Est è la parte ricca di Caracas e l’Ovest quella più popolare. Molte persone dell’est non hanno mai preso un mezzo di trasporto pubblico, non conoscono la parte storica di Caracas, la Plaza Bolivar, La Plaza Caracas, Il
Silencio.


Invece gli altri, quelli dell’Ovest e gli abitanti dei Ranchos (Favelas,) conoscono benissimo l’Est, sono stati : donne di servizio, operai, tutto fare. Hanno pulito le loro piscine, mantenuto i loro giardini, lavato le loro macchine. E sono tanti! E poi ci sono gli stranieri: Italiani, Portoghesi e Spagnoli che sono arrivati qui negli anni 50, chiamati dall’allora dittatore del Venezuela: Marcos Perez Jimenez. Si serviva degli stranieri per i loro mestieri: Ebanisti, Operai, specialisti del marmo, costruttori.


Gli immigranti hanno lavorato duramente, hanno poi aperto fabbriche, negozi, alberghi, e si sono arricchiti, hanno avuto qui, quello che a loro paese era impossibile. Ancora adesso, a Menfi, quando incontro qualche vecchio Menfitano che ha vissuto e lavorato per tanti anni in Venezuela, sento nelle sue parole una grande nostalgia. Sono tornati, ma rimpiangono i giorni passati, questo clima, le “negritas”, la birra. Anche a me succede lo stesso, quando sono a Menfi, a volte mi viene la nostalgia del tropico e quando sono qui, penso che è bello vivere in Sicilia. Vorrei che una magia, mi facesse decidere, dentro di me, per l’uno o l’altro, così me ne starei tranquilla.


Proprio di fronte a casa mia, c’è il Club Uruguayo. Mentre scrivo,si sente la musica del tango, perché due volte alla settimana c’è la gara e la scuola di tango, e l’odore della carne alla brace, "carne buona" importata dall’Uruguay. Dalla finestra del vicino si sentono gli spari di un film di azione, e dall’altra parte una struggente canzone Messicana.
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*Perico cara sucia vuol dire: Perico faccia sporca. Il nome perico, qui vuol dire tre cose:
1- Il nome di questo pappagallino.
2-L’uovo tipo arriminato con pomodoro e cipolla.
3- La cocaina

**Guacamaya: Questo tipo di pappagallo si chiama Guacamaya Bandera perché i suoi colori sono quelli della bandiera del Venezuela: Giallo, rosso e blù
(alessandra vassallo)



2 commenti:

Anonimo ha detto...

Non penso che tu debba decidere dove preferisci vivere, forse è più bello avere questa possibilità di cambiare sentendosi sempre a casa.

Valeria

rosamaria ha detto...

Ho capito solo ora che ami la Sicilia e il Venezuela con lo stesso trasporto. Penso sia un privilegio avere due luoghi dell'anima anzicchè uno...
il tuo diario è molto bello,non smettere
Rosamaria