martedì 14 febbraio 2012

2001 la prima volta a Cuba (3)

mercoledì 3 gennio 2002 - terzo giorno





i comunisti sono buoni
Già la lira è un lontano ricordo d’infanzia . L’euro ci è penetrato nelle ossa. Dopo una ricca colazione in camera, scendiamo nella hall alle 11 circa. Pino dorme ancora, dei baci perugina nessuna notizia. Nadia legge i quotidiani spagnoli nella vana ricerca di un lavoro (e qui lo cerca!).



Pippo scopre un curioso tipo di impiego il cobrador de frack…… E’ un tizio che, indossando il frac, si fa pagare dai creditori per scassare la minchia ai debitori affinché saldino il debito e li assicuta1 strade strade finché non pagano. Una specie di agente per recupero crediti vestito da carnevale. Pensiamo che a Palermo farebbe una brutta fine divenendo egli stesso, in breve tempo, da assicutatore ad assicutato.





Pino scende e crea subito un caso. Il primo nell’era dell’Euro: vuole fare colazione alle dodici. Gli concedono solo un caffè e pure lo deve pagare. Finalmente arrivano i baci perugina. Peppone zoppica. Gli si è incarnita un’unghia e lui soffre. Lo hanno medicato all’infermeria. Si parte.


Il viaggio è faticoso. Lo sapevamo, ma l’equipaggio fa di tutto per renderlo insopportabile. Le hostess sono brutte, gli steward pure (dice Nadia). Pippo dice che ormai le bone non fanno più le hostess, ma i calendari. E così le brutte fanno le hostess.L’arrivo all’Avana è in perfetto orario (21.55 locali). Dogana veloce (…… i comunisti sono buoni…); lentissimo il ritiro bagagli (ma non vogliono lavorare).


Ora si cerca un taxi per 5 persone. Io e Nadia scendiamo al Mirador (ottimo, lussuoso e costoso hotel ). Siamo d’accordo per vederci più tardi per trascorrere la prima intensa notte cubana. Ma a mezzanotte non si vede nessuno. Pippo e Nadia decidono di avventurarsi in città.Prendiamo un taxi. Il tassista si chiama Gabriel , sposato, due figli. Ci mostra le foto di tutta la famiglia. Poi ci lascia al centro dell’Havana Veja (vecchia) in un locale “abierto 24 horas”





Subito ci abbordano, nell’ordine:


* Pippo, (si proprio Pippo si chiama) il pianista del “Cafè de Paris”, (dice lui);


* Bitto, alias Bob Marley, che fa la parte dello spacciatore rasta


* Tony, che fa la parte di Harry Belafonte16 giovane





Vogliono venderci di tutto. Noi rinviamo le contrattazioni al giorno dopo.Prendiamo un sandwich, poi Gabriel il buono (che ci ha aspettato latiato 2) ci riporta in HotelLa notte Pippo si fissa con un rumore. E scassa la mischia a tutti. Il rumore resta ,ma la nottata è stata vissuta intensamente. Non è quello che volevamo?

1 - assicuta : insegue
2 - latiati : discosti


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