domenica 20 febbraio 2011

Il Marocco in due x due (7 giorno)


Giovedì 14 Agosto 1997 - settimo giorno

Cristhina

Sono le 8,45. Pippo non si alza. E' vivo, ma vorrebbe essere morto. Quando si alza non controlla i suoi movimenti e sbatte la testa contro un ferro sporgente dentro l'armadio. Elio prende il container con i suoi medicinali e tira fuori amuchina e cotone. Il taglio non è profondo, ma forse alle berbere piacerà.

Colazione e bagno in piscina

Mentre sorseggiamo bibite e caffè al bar della piscina, Elio dice che secondo lui questa è la città più bella del Marocco. La vita in piscina è movimentata da orde di bambini multietnici che fanno caciara e si spingono a vicenda per buttarsi in acqua e affogare.

Ne contiamo trenta. Notiamo che gli uomini bianchi stanno lontani dall'acqua sdraiati sull'erba sotto le palme. I neri e i mezzosangue, invece, affollano le acque e le sponde.

Pippo dice che il bagnino calvo è molto bello. Elio invece vuole conoscere una grassona. Ma l'attenzione dei due viaggiatori viene catturata da alcuni ragazzi sicuramente membri della dinastia dei Pas de Phosphor. I loro sguardi tradiscono il vuoto che c'è nei loro teschi, ma in compenso sono circondati da donne di tutti i colori.

Individuiamo pure il capo . Non è stato molto difficile capire che era lui il leader. La sua espressione lo ha tradito. Ci lancia uno sguardo forse per capire se siamo come lui. Poco dopo esce dallo spogliatoio vestito come un tascio. Ci guarda di nuovo. Forse capisce (!?) che noi lo stiamo sfottendo da due ore . Poi se ne va.

Tutta la giornata trascorre ai bordi della piscina come succede alle zebre di quark.

Elio si occupa pure di trovare un albergo ad Essaouira, nostra prossima meta.

Pranziamo sempre lì sull'erba ai bordi della piscina. La nostra postazione non ha nulla da invidiare a quella degli altri marocchini. Siamo infatti circondati da tovaglie, guide, occhiali da sole, sandali, bottiglie di tutto, cicche fumate , pantaloncini, magliette , penne , cartoline, francobolli e ,(qui sta la differenza), Corriere della Sera. Abbiamo occupato circa due tumuli di prato. Gli altri bianchi ci guardano con disprezzo

Torniamo in camera e ci addormentiamo . Pippo calcola che oggi è stato alzato 6 o 7 minuti in totale.

Finalmente alle 19 usciamo per fare il giro della città in taxi. Ci accompagna Mamoun il tassista . E' di Marrakech e ci conduce in giro per la città mostrandoci un po' di tutto. Ora ci sentiamo a posto con la coscienza. Oltre che la piscina del Safir conosciamo anche i muri di Marrakech.

Alla piazza Djema el Fna ci sediamo in un Fast Marocc Food. Si tratta in effetti di una bancarella (la numero 54) al centro della piazza. Al centro i cuochi e i cibi da cuocere. Tutt' intorno i clienti zona cucina. Troviamo posto sottovento e quindi ci impuzziamo. Notiamo che quando la gente si alza, i resti vengono catturati con rapidità da mendicanti affamati che sostano nelle vicinanze come avvoltoi . Facciamo una foto.

Elio si beve tre spremute di arancia . Poi si ferma a riflettere e conclude terrorizzato che l'inoculo della salmonella potrebbe nascondersi nel ghiaccio dell'aranciata Stasera dose massiccia di Enterogermina strong. Pippo , invece , si beve un tè speziatissimo al ginseng e cannella. Il tearo gli ha detto all'orecchio che quella è una bevanda molto afrodisiaca e per farsi capire fa il gesto marocchino della fottuta con il braccio destro .

Al souq Elio compra una canna attorcigliata che serve per pulirsi i denti. Pippo dice che questo metodo non sarà molto efficace visto l'elevato numero di dentisti . Elio non si da' per vinto, sfila una striscia di canna dall'involucro e se la strofina sui denti abradendoseli irrevrsibilmente.

Oggi la temperatura ha sfiorato i 42 gradi. Ma questa sera già si sta meglio. Torniamo in hotel e decidiamo di sederci al bar ai bordi della piscina. Ma Toni Sperandeo ci dice che il servizio è finito. Ci accorgiamo , però, che il marpione continua a servire le signorine. I maschi possono morire di sete.

Elio alle undici va in camera in attesa di Mamoun che deve portargli un po' di legmì. Il Legmì è una bevanda semi alcolica e dolciastra che i berberi ricavano dalla fermentazione del succo di palma. Non si trova in commercio perchè "in teoria" l'alcool non è consentitio tra gli islamici. E così se ne trova in abbondanza dalle produzioni "casereccie". Certo non è una grande bevanda, molto dolce e poco alcolico. Una specie di Cherry sventato ma basta per sentirci ancora di più marocchini laici e trasgressivi!

La serata sembra finita e così Pippo ed Elio chiacchierano e fumano seduti al terrazzino della stanza 536 godendosi il clima che in questo momento ha concesso una tregua . Ad un certo punto sul balconcino accanto , nella penombra della notte, Pippo scorge la figura di una giovane donna dai lunghi capelli . E' nuda, fuma e beve. Saranno gli effetti del legmì? No, è tutto vero.

Pippo lo comunica a Elio che è voltato di spalle e non può godere. Elio spiega la situazione a Pippo : trattasi di giovane pulla a caccia di clienti . Infatti la presunta giovane pulla si riveste e va all'attacco. Ha una voce sensuale.

Dice di essere brasiliana, di chiamarsi Cristina e di sentirsi maledettamente sola. Pippo mostra di accogliere l'invito , ma Elio lo blocca -" ti ho detto che è una pulla ". Così decidiamo di perdere tempo finchè la giovane donna ci dice che siamo due finocchioni e se ne va.

Elio , che sa sempre tutto di pulle, dice che è scesa giù a cercare clienti meno finocchi di noi. Ed infatti dopo un'ora , sul balconcino di Cristina, appare un omone nero nudo che viene barcollando verso di noi. Pippo gentilmente lo saluta con un galante bon soir. Lui risponde a modo suo pisciando prima sui fiori alle spalle di Elio e poi fuori dal balcone. Finita la pisciata non dice nulla e torna dalla sua Cristina.


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