domenica 5 febbraio 2012

2002: la prima volta a Cuba (2)


Martedì 1 gennaio 2002 – secondo giorno

Overbooking

Ci alziamo di buon’ora. Io alle 8.15, Nadia alle 9.10. Splende il sole, ma splende anche il freddo. La mamma di Asia è già in piedi, tracchiggia senza uno scopo e fuma senza mostrare di gustare la sigaretta. Insomma, dà l’idea di una che fa cose senza prìo. Mi vede e dice cose bulgare incomprensibili, ma, credo, anche prive di senso

Abbiamo dormito poco e male: in due in un lettino per bambini corti. La lavata in bagno è difficile. In bagno c’è tutto tranne quello che serve per lavarsi. Il bidet, per esempio, è usato come portavaso, il sapone non c’è ……anzi c’è, ma costituisce una scultura postmoderna di abbellimento. E non si usa. Poi fiori, quadretti e specchi stile modernariato bianco-liberty. Insomma in perfetto stile ”Sant’Agostino” di Lusso.

All’aeroporto ce la prendiamo con molta calma (sono solo le 10 e l’aereo parte alle 12.30).
Con troppa calma!Risultato: overbooking. Cioè: abbiamo il biglietto, ma sull’aereo non ci sono più i nostri posti.
Al check-in, prima dell’overbooking, ci intervista RAI 3. Anzi, più che un’intervista è un interrogatorio sull’Euro. Già quest’Euro ci ha rotto il cazzo.

Al nostro turno ci informano dell’intoppo. Noi mostriamo una moderata incazzatura. Si forma un piccolo gruppetto di incazzati. Tra essi spicca,per insulti e focosità, un fimminaro foggiano in partenza per Cuba dove andrà a trovare un’adolescente di 18 anni, di un anno più grande di sua figlia. Con noi anche un grosso spoletino, che gestisce un ristorante e ama i vini siciliani oltre che le troie cubane. Assieme a lui c’è ternano brizzolato con ”T” agrigendina. Gestisce il pub “Dr Jekill and Mr Hide”. Ha i denti fottuti e Nadia dice che tira.

Il gruppo dei cinque si muove oramai affiatato e compatto. Ci alleiamo.
Il nemico è una signorina dell’Iberia che ci dà le notizie più amare del tipo “oggi non potete partire, vediamo domani” oppure “non ci posso fare niente, è spiacevole , ma è legale
Il foggiano per non sbranarsela cambia discorso e dice che odia i baresi.

I perugini sono molto legati. Quello che fa uno lo fa pure l’altro. Nadia dice che non è il momento di smettere di fumare e si compra le sigarette. Comunque finisce che ci imbarcano su un volo Alitalia per Madrid.
Dopo un volo sopra e dentro le nuvole atterriamo a Madrid Barajas e qui inizia un’altra battaglia contro le Giubbe Rosse dell’Iberia che secondo la tipa di Roma dovrebbe:
a) darci i biglietti per l’Habana
b) condurci in Hotel
c) rimborsarci 150 Euro.

Noi non ci crediamo assolutamente.
Il foggiano, invece, fiuta l’affare e dice che dobbiamo imbrogliare dicendo che ci devono non 150, ma ben 300 euro.
Pippo, di fronte a tanta disonestà, si dimette da interprete del gruppo. Nadia, invece è felice. Finalmente uno che imbroglia! E’ il suo uomo ideale. Non ne può più di finanzieri onesti, regionali ligi ed erboristi sani

Ma gli iberici sono più fradici di noi ed alla perfida richiesta del foggiano rispondono con una provocante riduzione dell’offerta: 81 Euro.
Qui ci vorrebbe un negoziatore all’altezza di Henry Kissinger. Ma alla fine tutto rientra nei binari della normalità e ci distribuiscono 150 euro ciascuno. Nadia non è ancora contenta, non ha visto alcun illecito vantaggio in questa trattativa e , in zona Cesarini, cerca di tirare qualcosa sul cambio. La bulgara dice che 150 Euro sono 144 Dollari, l’Iberia dice che non è vero e che per loro 150 Euro sono esattamente 139 Dollari, non un centesimo di più. Pippo, ha uno scatto geniale e dice che 150 euro sono 150 euro.

Poi offre a Nadia i 5 dollari di differenza, Nadia rifiuta offesa. Lei non combatte per i soldi ma per difendere i diritti internazionali del viaggiatore.
Alla fine vince l’Iberia. Ma tutti fanno i complimenti a Nadia per la grinta ed il coraggio mostrato
Con un piccolo Bus ci traducono in hotel. Con noi altri tre norvegesi in viaggio per Cuba, ovebukati come noi. Questo fatto conferma che il problema non era sul Roma-Madrid, ma sul Madrid-Habana. E comunque l’Iberia ha fregato mezza Europa. Non solo, scopriremo in seguito che il rimborso per overbooking transoceanico era di 300 euro e non 150!
Stanza 152. Ceniamo alle 21.00 a spese, ovviamente, dell’Iberia.

Il gruppetto è titubante; Pippo prende in pugno la situazione e porta tutti (in bus e metro) a Puerta del Sol in pieno centro. E tutti sono eccitati. Per Nadia è la prima volta in metrò. Forse pure per Pino (il foggiano si chiama così).
Lo spoletino (di nome Peppone) è distrutto; vuole tornare perché è stanco e la sera prima ha fatto tardi.
Ci aggiriamo nelle vicinanze di Plaza Major. Entriamo in più di un bar per bere, ma ci càcciano perché ci vogliono anche fare mangiare. E’ una fissazione. Al 4° bar ci fanno bere ,e noi, per premiarli, mangiamo. E che lo devono dire loro se dobbiamo mangiare?
Il ritorno in hotel è avventuroso. Piove e non ci sono taxi. Così ci dividiamo in tre gruppetti. Sono le tre del mattino.
Buona Notte.

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