La
logica ti può portare da A a B. L'immaginazione invece ti può
portare ovunque. Albert Einstein
“Meno
le persone vogliono essere al lavoro, tanto più vogliono stare
su Facebook”.
Da
qualche tempo appaiono nuovi lemmi nel lessico della lingua
italiana: è la rivoluzione dell’avvento del Libro delle
Facce e del suo successo planetario.
Se,
per dirla con il Signor Zipf, “Il linguaggio si evolve secondo due
direttrici: minimo sforzo, massima chiarezza” non stupiscono dunque
i prestiti linguistici dalla lingua per antonomasia più breve
e chiara: l’inglese
Ed
ecco comparire “taggare”:identificare
un oggetto (foto, notizia, link) con
delle etichette (tag) Grazie ad internet gli utenti
diventano “partecipi” della rete; taggare
una persona su Fb: testimoniare
la presenza di un utente, scelto tra i propri contatti, in una
foto o in un link.
Essere
partecipi, prendere parte, testimoniare la propria presenza.
E
ancora: “Postare”
Dai
significati tradizionali – ed accertati da lunga pezza nella lingua
italiana - quali
1.disporre,
collocare al suo posto; detto di soldati, artiglierie etc.
2.
prendere posto in un luogo
3.
appostarsi, nascondersi per ascoltare, osservare, spiare.
nella
comunicazione in rete “postare” (ingl. post, ‘posta’)
diviene: messaggio inviato a un gruppo di discussione in Internet.
Per
dirla con Davide Licordari
(Social Media Strategist)
“Gli
alchimisti del terzo millennio non vogliono più trasformare il
fango in oro, bensì cercano di fare il più alto numero
di “LIKE” sui propri post di Fb (o di ReTwet su Twitter).
Migliorare
la propria pagina Fb è
possibile: occorre sensibilità nei confronti delle persone.
Indicazioni statistiche per una strategia Fb ottimizzata:
- Pubblicate
immagini:
ottengono il 53%
in più di “likes”,
il 104% in più di commenti e l’84% in di click-through
rispetto agli altri contenuti pubblicati su Fb.
La
foto deve avere un senso, essere d’impatto, ottimizzata per Fb
(come grandezza) e di qualità medio-alta; l’Edge Rank
che regola la visibilità su Fb considera le foto molto meglio
rispetto al resto.
- Post
brevi: i
post con meno di 80 caratteri di testo generano il 66% in più
di engagement. La
gente non ha voglia di leggere, tanto meno su Fb: cerca la frase
semplice, diretta, a effetto.
- Pubblicate
nel primo pomeriggio:
il picco di attività su Fb arriva alle 15.
- Mercoledì:
il giorno in cui gli utenti Fb sono più attivi. Voglia di
evasione da metà settimana?
Postate
poco/ postate bene: meglio pubblicare 1 volta al giorno, ma che sia
un contenuto davvero interessante, che dia un valore aggiunto agli
utenti”.
E
inoltre, post da completare, in cui vengano poste delle domande…in
una parola, aperti….
Pertanto
“Essere partecipi, prendere parte, testimoniare la propria
presenza” Ci sono, quindi “sono”.
E
inoltre “collocare al suo posto, prendere posto in un luogo,
appostarsi, nascondersi per ascoltare, osservare, spiare. Inviare un
messaggio ad un gruppo”
E
ancora “Fare il più alto numero di “LIKE” sui propri
post di Fb”
Bell’esempio
di creazione innovazione della comunicazione.
L’urlo
del papero muto è alquanto più sordo di ogni altro di
munch-memoria: posto di fronte all’imperativo tassativo della
globalità/evoluzione (involuzione?) del partecipare prendere
parte testimoniare se stesso, trovare il “suo”posto, venire
confermato nella propria essenza/esistenza, forse anche nascondersi,
il piacere di spiare senza esser visto (Baudelaire docet!) inviare
messaggi e soprattutto ottenere il più alto numero di”LIKE”
possibili…..
E’
indubbio: la comunicazione nella modernità é ”altra”:
il papero diviene muto e sordo, lontano anonimo alieno da gesti e
sguardi, cieco e alla vista celato; sola presente di fronte a lui,
una tastiera, e un file. Il desueto interlocutore destinario del
mcluhan-messaggio scompare: nessun limite e/o barriera a contenere
contenuto e forma. Ogni cosa può esser detta, o fatta.
In
nome del popolo fbucchiano l’obiettivo principe è “piacere”
Un
papero che fantastica senza ragione.
La follia era cosa molto più seria una volta. Non ci può
essere giudizio, siamo fortunati.
Oscuria
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