domenica 30 settembre 2012

esca viva (2)

la mamma ci dava a colazione carciofi
“leccamim la boccam
la cioccolatam è buonam
se mi asciughim il fiorellinom
io ti leccom il pistolinom”.

Il mio criptocane ha il cristallino degli occhi tutto verde. Sta diventando supercane ma è veramente tanto bravo, il mio criptocane. Me lo ricordo da sempre, si può dire che siamo nati insieme. La mamma ci dava a colazione carciofi bolliti abbagnati nell’olio buono verde denso. Ci vogliono i denti pari e allineati a filari tutti uguali per rosicchiare bene le foglie e trattenere tutta la polpa possibile che il carciofo c’ha sotto, ma il mio criptocane coi suoi denti che sembrano passati nell’ammoniaca ci resta veramente male, si sente giustamente privato della sua identità. 

Però il verde carciofo alla fine gli sale negli occhi e così tutto possono vedere che non è un cane uguale agli altri ma è un criptocane. Io gli voglio bene e nei pomeriggi porpora lo porto a passeggio nelle strade regali del mio quartiere e gli faccio vedere tutte le facciate che con quella luce uguale uguale al mio menarca possono diventare bizantine. Cripton, gli dico, lascia stare le dog-mignottes, vieni Cripton, ti compro la ciccia, delle sugnette freschissime che mi faccio regalare in cambio di una filastrocca:

macellaio con il panzone
pensa un poco al mio cagnone
se tu sarai un po’ carino
per te mi farò un ditalino”,

Criptocane ingoia tutto in un istante ma poi gli viene sete e allora gli faccio leccare il mio gelato alla fragola molto acquoso. Per questo dico sempre al gelataio di mettere la panna prima del gelato e non viceversa.
Trapani. Però quel sole che impazzisce nel mare esiste solo lì.

rossella valentino 

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