8 gennaio 2002 -nono giorno
Diventiamo
poveri
E’ il giorno della
partenza di Pino e dei Baci Perugina. Decidiamo di fare un piccolo giro
turistico. Facciamo una rapida colazione da Mercedes che non perde l’occasione per
aggiornarci sulle tragiche conseguenze del guasto della sua specie di macchina.
Il danno è di circa 400 dollari. Più o meno lo stipendio di due anni di un
professore. Mercedes ci fa capire che vorrebbe pagati i danni; noi le facciamo
capire che i danni ce li dovrebbe pagare lei. Allora lei capisce il pericolo
che sta correndo a mettersi contro di noi e si arrende.
Ma le sorprese non
finiscono qui. A casa di Mercedes troviamo Prondo e Peppone…….. con le
cognatine. Siamo tutti felici.
Decidiamo di festeggiare pranzando tutti
insieme. Prondo decide per tutti. Si va
al Morro. Ma siccome pensa che siamo cretini decide pure che prima è
meglio vederci all’Hotel Inglaterra perché è più facile da trovare e così non ci
perdiamo. Noi gli facciamo credere che è una bella idea però, prima
vogliamo andare al mercatino dove si
trovano tutte le minchiatelle tipiche per turisti.
Il povero Che, ad esempio, è
stampato su tutto: calendari, portacenere, portachiavi, foulard, vasi., piccoli cessi, cuffiette, mutande E ancora magliette,
cappellini double face, penne, scacchiere e cavatappi. Pino ed io decidiamo che
il modo miglior per ricordare il nostro eroe è quello di comprare un cappellino con la sua effige.
Pino vuol esagerare e
compra pure una pipa che suona. Ma prima di pagare scassa la minchia alla
venditrice. Anzi si mette al suo posto e vende qualcosa ai turisti. Quella se
la ride, ma tutta questa sceneggiata non le ha intenerito il cuore e non fa
nessuno sconto a Pino che così ha perso tempo e dignità .
Alle 1.30 ci dirigiamo verso
l’hotel Inglaterra dove abbiamo appuntamento con Peppone, Prondo e le due
cognatine.
Ma, passando
davanti la Boteguita del Medio29
ci accorgiamo di una scritta vergognosa ed umiliante: sulla porta in legno
della Boteguita qualche bestio30 ha scritto W BERLUSCONI. Pino è inorridito,
Pippo ha perso la parola e l’intelletto.
Pino con 25 cents cerca di raschiare l’orrenda scritta. Tutti lo guardano , e
lo filmano e lo acclamano. E’ un successo internazionale.
Arriviamo finalmente
all’Inglaterra. Peppone è fuori ad aspettarci, Prondo dentro che se ne fotte e
vuole offrirci l’aperitivo. Tosto ci accorgiamo che le cognatine non sono con
loro. Ma dove sono?
Ci dicono che sono in
macchina ad aspettare. Inorridiamo per la seconda volta in tre minuti.
Chiediamo come mai loro qui a prendere l’aperitivo e le donne in macchina ad
aspettare? Non ci danno una risposta
convincente e noi, per protesta, attuiamo l’embargo e rinunciamo
all’aperitivo.
Prima di lasciare il
locale Pippo rimane incantato da un’anziana pianista che suona soavemente la marcia turca di Mozart. Poi l’applaude. E’ l’unico che si entusiasma nell’indifferenza
totale. Lei commossa gli dice che vende CD, Pippo, irritato, le risponde che
tornerà a comprarlo dopopranzo. Mente ma la scena è toccante.
Ma ora si va al Morro.
I baci perugina davanti.
Gli altri, in tacsi, dietro. Si arriva al Morro che sarebbe un bastione sulla
baia da cui si domina tutta l’Havana. E’ palesemente un posto per pelare i
turisti. Infatti, al nostro arrivo, mettono “o sole mio”.. Cazzo!
Pippo tenta di fuggire,
poi ci ripensa per non guastare l’atmosfera familiare. Il pranzo, però si
trasforma presto in una tribuna politica. Tutti gridiamo le nostre ragioni.
Prondo sostiene che
l’embargo non c’è e che qui stanno tutti nella merda perché sono comunisti.
Pino urla che qui il comunismo li ha salvati dalla morte certa e che le cose
costano il triplo per colpa dell’embargo che c’è.. eccome se c’è!
Peppone dà ragione a
tutti.
Le cognatine dicono che qui si sta male perché non hanno le lacoste.
Nadia, forte del suo passato comunista,
dice che qui non c’è il vero comunismo, ma una perversa forma di
capitalismo
Pippo, infine, dice
che il problema della povertà non è solo di Cuba, ma di tutti i paesi del terzo
mondo indipendentemente dal tipo do governo.. Il fatto è, continua Pippo, che i cubani più che assicutare il
consumismo occidentale e diseducativo dovrebbero lottare per i diritti umani
quali libertà di uscire dall’isola, la libertà stampa e cose di questo tipo.
Alla fine paghiamo 210 dollari… Minchia!
Alla faccia del comunismo! Infine le foto sul cannone storico del Morro.
Il gruppo si divide. Pippo, Pino, Jolaise e
Nadia vanno ad affittare un’auto. Ma ecco il problema che non t’aspetti. Pippo
ha esaurito le disponibilità della carta di credito. Riusciamo comunque ad affittare
l’auto. E’ una.. cuore targata 04311. Tutti in
macchina, si va al Parque Central per comprare un giubbino a Jolaise che in
questo momento è più consumista di noi che invece siamo più comunisti di lei.
Pippo e Nadia, ormai
poveri, comprano una birra al solito bar ed escono senza pagare. Il cameriere
se ne accorge e li insegue per farsi dare un
dollaro.
All’aeroporto assistiamo a
scene strazianti: Jolaise piange, Pippo sta male per problemi intestinali,
Nadia fuma. Intanto Prondo e Peppone fanno i furbi e scavalcano la coda al
Check in.
Pippo Nadia e Jolaise
tornano a casa. Prima di rientrare, però, comprano un sandwich (uno solo per tre) per cena. La povertà è
brutta, ma qui a Cuba sembra meno pesante perché in fondo gli altri sono pure
poveri. E visto che la povertà è un concetto relativo………… mal comune mezzo
gaudio.
Ma quale mezzo gaudio?!
Siamo rovinati!
Comunque si va a letto.
Non si esce per non spendere soldi. Una vacanza finita male!
29 noto locale habnero famos perchè frequenato da Ernest Heminguey
30 equivale a bestia, ma in senso ancoa più dispreggiativo