martedì 3 aprile 2012

quattro giorni al gelo di Mosca (6 e basta)


il contro reportage di Molcin

Il consiglio più spinoso, lo sapevi dall'inizio, riguarda un capo d'abbigliamento fondamentale: la calzamaglia. Lui ti guarda con commiserazione. Fa tutte le battute cretine del caso. Tua moglie, perfida, ti guarda e gli dice la tragica verità: “Lui la mette sempre”. Allora cerchi di salvare l'onore. Ne prendi una delle tue e gliela offri. Gli fai notare subito che si ferma alle caviglie e che “dunque non è un collant”.




Poi, con complicità tutta maschile, gli mostri la feritoia sul davanti. Non la usi mai perché è una complicazione folle ed è meglio, all'occorrenza, abbassare il tutto come fanno le donne. Ma è una buona rassicurazione agli occhi del mondo. Fai la voce più maschia che puoi e gli dici cameratescamente: “E' proprio studiata per gli uomini, qui la mettono tutti”. Non è vero, questi maledetti russi vanno in giro a “meno 30” anche con i blue jeans, ma è meglio non dirglielo se vuoi ancora sperare di salvarlo. La virilità non viene messa in discussione e lui si convince.


Il problema della calzamaglia però è un altro. Qui ci sono le case più riscaldate del mondo, si arriva anche a 30 gradi sopra zero. Uno sbalzo termico di 60 gradi! Bisogna essere bravissimi a togliere e mettere il supermutandone in qualsiasi occasione (meglio se alla toilette, ovviamente). Perfino al ristorante se hai deciso di starci a lungo. Ma è troppo per uno di “quelli che abbiamo viaggiato”. Eviti di dare ulteriori istruzioni. E l'effetto è devastante. Un eccesso di calzamaglia provoca: riscaldamento eccessivo delle parti basse, impotenza garantita per almeno quindici giorni, e sudorazione fluviale con conseguente cattivo odore generalizzato. Poi dice che un ospite dopo tre giorni puzza, lui ci mette tre ore.


Ma almeno sopravvive. Va in giro per Mosca e vede tutto quello che ha raccontato su La Trazzera. Rompe il divano, cammina molto, mangia tanto e di tutto, giapponese, russo, georgiano. Ma come tutti i turisti italiani ha il suo chiodo fisso: cercare l'Unione Sovietica. La vede ovunque. E dove non la vede, si lamenta che non ci sia. Ti ricorda tuo Zio Michele, che mancava da Palermo da quarant'anni e voleva andare a prendere un gelato al castello Utveggio. “Zio, ma che dici? E' chiuso da sempre”. E lui raccontava che c'era un night e che ci si andava in carrozza e tutte le storie che si leggono sui libri.


L'Unione sovietica non esiste più da vent'anni ma nessuno, all'estero si vuole arrendere alla cosa. Né i nostalgici, né i nemici giurati. E tu che vivi in uno stato parafascista devi pure sentirti di dire che “d'altra parte, qui sono tutti comunisti”.

Ma insomma pensate un attimo a Palermo degli anni Sessanta! Un turista come i nostri di oggi, va in via Roma, si ferma davanti al Palazzo delle Poste e dice: “Ecco come sopravvive l'Italia fascista”. Roba da fisca e pirita. Per fortuna qui sono più tolleranti e ci marciano pure, con finti cimeli sovietici sulle bancarelle a tinchité.


Il nostro amico è più smaliziato. Ammette che le cose sono cambiate. Ascolta quando gli dici che i ragazzi delle scuole confondono Lenin con Stalin e che in fondo non sanno bene chi siano. Ma è più forte di lui. Fotografa le falci e martello, si indigna quando vede i lucchetti di Moccia che “hanno infestato anche il Paradiso del Popolo”. Si schifa all'idea che che Lada e le Zhigulì siano solo roba da museo o capricci per i nuovi ricchi come la nostra Balilla o la Topolino.


Ma questo è un altro discorso. Ritornerà con il caldo e gli spiegherete meglio le cose. Intanto è vivo e ancora ti domandi come mai. All'aeroporto, senza calzamaglia, sorride anche lui per lo scampato pericolo. E in fondo sei contento di poterlo ancora rivedere. Anche perché non ha ancora risposto alla eterna domanda: “Dove cavolo eri quella mattina del 1974?” - FINE



Molcin

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro molcin eravamo tutti vivi nel '74 e comunque ne abbiamo letto. Tu però devi essere comprensivo con il tuo amico turista. Uno viene cresciuto con il terrore dei comunisti- mangiatori di bambini ecc.-; ha votato per il partito comunista di Berlinguer, se non per quello di Bertinotti e si ritrova a vivere in un Paese dove c'è la santa alleanza ABC, il PD è tutto fuorché di sinistra ... Che ti rimane? L'illusione che ancora al castello Utveggio ci sia un night

Stefania

Anonimo ha detto...

Carissima Stefania,
figurati se voglio dare lezioni a chicchessia...Anch'io ho votato Berlinguer,ho creduto nei Paradisi dell'Est anche se, per le vacanze, preferivo l'Olanda.
Mi vanto di aver subito sgamato Bertinotti ma ho fatto di peggio: ho votato per quel simpatico, inconsistente, sognatore di Marco Capanna!
E sono pure d'accordo sull'importanza consolatoria del sogno.Ne ha scritto per secoli gente molto più brava di te e di me.
Ma credo che, ogni tanto, guardare in faccia la realtà potrebbe essere una scelta rivoluzionaria e, finalmente, costruttiva. L'unica via per sperare di non avere altre delusioni.
Intanto, mentre noi sognavamo e dibattevamo delle nostre illusioni, a Castello Utveggio ci hanno messo un ufficio della Regione.
Molcin (o come cavolo mi firmo)

Anonimo ha detto...

caro Molcin (ti chiami veramente così?), ma non ti sembra di esagerare a sputare su tutta la sinistra come se fosse il diavolo?

Tu oltre che Bertinotti conoscerai anche le storie di Pio La Torre, di Placido Rizzotto, dei tanti compagni partigiani, dei tanti artisti come Monicelli e via discorrendo.Ora "all'impronta" mi sfuggono tanti nomi. Saprai pure che in Italia (sei italiano, no?) i comunisti sono stati perseguitati dai servizi segreti. Avrai certo sentito parlare del Maccartismo negli USA. Conosci pure il fradicio che c'è dietro le brigate rosse e le stragi di Stato fate per impedire la vittoria dei comunisti così come l'omicidio Moro. Insomma, la storia del comunismo non si limita certo a quella, seppur drammatica e globalizzata, della Unione Sovietica. Sai anche che L'emilia romagna, terra rossa, è stata presa ad esempio mondiale, di molte virtuose gestioni pubbliche tra cui spicca quella della scuola, Insomma , so di intervenire in un dibattito leggero su un post divertente, ma certe cose che dici non le posso accettare.
p.s e se permetti il Capanna ha preferito uscire dalla politica piuttosto che riciclarsi come hanno fatto tanti loschi e squallidi individui. E questo merita rispetto.
Cosa è il castello Utveggio?

Luca