Bedda biddazza, faccia di cucuzzazza, comu chidda chi avi sutta u letto me mà!
Così, quando ancora ero bambina, mia madre esternava il suo affetto per me, nonché tutto il suo compiacimento per aver fatto di me una bimba paffuta col visetto a palla!
Io che un poco babba lo sono sempre stata, e che mi scantavo degli specchi, perché mi avevano raccontato che nello specchio c’era il diavolo, volevo capire come fosse la cucuzza, per pendere coscienza della mia facciazza.
E siccome credevo davvero che, la cucuzza, fosse sotto il letto di mia nonna, quando andavo a trovare la nonna, mi fiondavo sotto il suo lettone a tre piani, era fatto con i trispiti, su cui poggiava u tavolazzo e sul tavulazzo poggiavano tre o quattro materassi riempiti di lana, ma già eravamo nell’era moderna perché ancor prima i materassi, mia madre mi racconta, erano imbottiti cu crinu, un materiale che si otteneva lavorando la ddisa, arbusto tipico della macchia mediterranea!
Quanto guardarmi allo specchio non se ne parlava proprio! Perché lo scanto non era normale, addirittura appena mi avvicinavo allo specchio della mia cameretta mi abbassavo e camminavo carponi per evitare l’incontro con la creatura.
Preferivo la zucca!
Ma che delusione però, sotto il letto non c’era la cucuzza, ma una trappola per i topi di quelle a scatto col cacio tanfuso per esca, da qui si spiega il tanfo pregnante di casa di mia nonna, che continuo a portare come suo ricordo insieme agli scricchiolii del pavimento e della mobilia.
Così, per tanto tempo, ho creduto di somigliare ad una cucuzza non bene identificata, finché non mi sono fatta coraggio e ho affrontato il mostro dello specchio, quanto alle zucche ho capito che, meglio se fritte in agrodolce
Cucuzza russa c’acitu
Ingredienti• un bel pezzo di zucca rossa;• una testa d’aglio,• ½ bicchiere di aceto di vino rosso annacquato con poca acqua;• abbondante olio di oliva extravergine.
Procedimento Ridurre la zucca in fette di uno spessore di circa mezzo centimetro, salarla e metterla in un colapasta affinché espella parte dell’acqua di vegetazione. Scaldare l’olio e friggervi la zucca, a fiamma relativamente bassa per evitare che bruci e che resti cruda.
A fine frittura eliminare parte dell’olio e nella stessa padella ‘ngraciare appena appena l’aglio che è stato, con una santa pacienza, precedentemente spellato, aggiungere l’aceto facendo attenzione a non bruciarci perché schizza dappertutto.
Versare l’olio con l’aceto sulla cucuzza e lasciare riposare per un paio di ore prima di assaggiarla.