martedì 3 maggio 2011

Pasta chi vrocculi arriminata


Circa due anni fa, doppu na sciarra cu me matri, mio padre, nivuru comu a pici ci dissi a mia sorella a menzana che voleva chiedere il divorzio, me soru, spiciusa e panza lenta ci u iu a cuntari a un suo amico nonché avvocato il quale, ancora chiù ‘ntropitu di me soru, ci disse che per il giudice sarebbe stato un problema capire a chi dovevamo essere affidate noi figlie, per farla breve ci fu na simanata di teatrino.
L’ardua e farraginosa questione, per fortuna, dopo poco tempo s’allentò, ma tuttora i due piccioncini, che cinquant’anni di matrimonio non li devono più fare, oltre a tubare, continuano a pizzuliarisi picchì me patri sostiene che mia madre un sapi cociri e ogni tanto lo dichiara in presenza di testimoni, accussì cu un u voli sapiri un u sapi! Ovviamente, dda cristiana si offende, ci rispustìa,e pi na picchidda di jorna fa una sorta di guerra del silenzio, mio padre si chiude nello studio a leggere o a stunarimi aricchi con le sue ragioni, mia madre, di contro, da brava fimmina di casa, assolve si ai suoi doveri coniugali, ma in maniera ridotta assicurando solo il sostentamento e la pulizia del coniuge, per il resto gli vota la grevia, diventa sfrigiusa, sadica di moriri e a ddu puntu ci prepara pi manciari cosi che sicuramente non gli piacciono, siddu i voli si mancia siddu un i voli si sta diunu!

In maniera particolare mio padre odia broccoli, sparaceddi e affini l’unica cosa che mangia di gusto è la pasta cu vrocculu arriminata purché sia bianca! .

L’atra volta, dopo una piccola questione mia madre mi ha chiesto di comprare un broccolo, o per meglio dire un cavolfiore, raccomandandomi di scegliere il più grosso, ebbene glielo ha cucinato in tutti modi possibili e immaginabili tranne che arriminatu ‘nta pasta!



Ingredienti per 4 persone:

un cavolfiore
quattro sarde salate
una cipolla rosa
una busta di passolina e pignola
350 gr di bucatini o mezze penne rigate
Olio
Sale



Preparazione

Lessare il cavolfiore in abbondante acqua salata, nella quale dopo si andrà a calare la pasta, intanto che il cavolfiore cuoce soffriggere la cipolla avendo cura di non farla bruciacchiare, farla imbiondire e toglierla dal fuoco per scioglierci le sarde salate.

Appena il broccolo è ‘ngriddu tirarlo fuori dalla pentola con un mestolo forato e metterlo nella cipolla soffritta, aggiungere l’uvetta e i pinoli precedentemente messi in acqua calda, e lasciare andare a fiamma molta bassa, intanto calare la pasta nell’acqua di cottura del cavolfiore, appena cotta, ma non molto, scolarla per arriminarla nto tianu dove abbiamo preparato la conza cu vrocculu, ultimare la cottura a fiamma vivace regolando la consistenza con un po’ di acqua di cottura a seconda se piace asciutta o un po’ più succulenta.



antonella Gullo

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