giovedì 3 luglio 2008

La fine del mondo è vicina



Mercoledì 15 febbraio 2006


Oggi giornata libera. E’ giorno di trasferimento per Ushuaia, nella Terra del Fuoco. Si partirà alle 5 del pomeriggio e quindi decidiamo di tenere la stanza 109 per comodità.
Pippo va a prendere le foto al buceo, poi raggiunge gli altri all’Ecocentro. Qualcuno è andato a piedi qualcuno in taxi. E li ci si scambiano i pareri sulla logica della scelta fatta. Chi è arrivato a piedi dice che il posto è vicino ed ha fatto bene ad andare a piedi, chi è andato in taxi dice che il posto è lontano e che ha fatto bene a prendere il taxi. Sono due scuole di vita che scorrono parallele e che non si incontreranno mai.
L’ecocentro un museo naturalistico. In mostra foto, documentari e qualche osso. La sezione più originale è una stanza buia con il pavimento ricoperto di ghiaia. Bisogna sedersi sulla ghiaia e ascoltare i rumori del mare. Sibili, urla e lamenti di foche, balene e uccelli vari. Bello.
Al 1° piano un belvedere sul mare con una vetrata circolare e tanto smalto bianco.
Per il ritorno le due scuole di vita si incontrano. Si prendono due taxi. L’accordo si trova anche sul fatto che è ora di pranzo e bisogna mangiare. In pratica al momento di soddisfare i bisogni primari le scuole di vita convergono sempre. Al centro commerciale, però, non si mangia. Ci adattiamo in uno squallido ma singolare atrio con tavolini di ferro. Le pizze sono gustose. Al tavolo siedono Pippo, Luca, Ida, Armando, Anita e Ida.
Alle 15,20 arriva il nostro autista Jorge. Questa volta ha un pulmino nuovo. Dice che il suo sogno è di averne uno tutto suo e mettersi in proprio, senza padroni.
Jorge ci chiede come abbiamo passato questi giorni a Puerto Madrin. Alla fine del nostro riassunto ci dice che abbiamo mangiato nei posti sbagliati. Se solo glielo avessimo chiesto prima lui ci avrebbe consigliato meglio. Noi invece pensiamo che non avremmo mai seguito i consigli di uno che cammina con le pallottole nel cruscotto. Facciamo finta di rammaricarci e gli promettiamo che la prossima volta lo chiameremo prima.
Sul volo per Ushuaia molti di noi hanno avuto assegnato lo stesso identico posto del volo da Buenos Aires. Sembra una incredibile coincidenza.
L’aeroporto di Ushuaia si chiama Macuinas. Ci attende Susanna con il bus. Susanna è tarchiatella e parla bene l’italiano. Ci attende con il cartello “GUCCIONE” che poi sarebbe il cognome di Armando che ora si sente il capo. Ma Valeria non consentirà mai questo colpo di stato.
L’autista del pullman ha le maniche corte. L’hotel è lindo e carino. Sono tanti appartamentini distribuiti in palazzine a due piani. Alcuni hanno il giardinetto. Il nome dell’albergo è Hostal del Bosque.
Si cena in albergo : zuppa di zucca, pesce al cartoccio e dolce di Calafate. Pippo racconta qualche barzelletta in catanese. Giovanni replica con una delle sue. Siamo alla fine del mondo, ma le nostre origini reclamano un ruolo anche qui.
Si esce ad esplorare il villaggio della fine del mondo. La strada principale somiglia a quella di Puerto Madrin. Anzi è uguale a tante strade principali di tante parti del mondo più vicine a noi. Negozi, banche, bar , internet point e turisti imbacuccati. La fine del mondo è vicina.

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